ASSOCIAZIONE MEDIAZIONE

FAMILIARE TORINO

                                                                 ...alla ricerca di nuovi equilibri...

Cos’è il counseling

Una delle forme di counseling più diffuso è quella familiare, collegata al ciclo della vita e ai diversi momenti di complessità che l’accompagnano. Si rivolge alle famiglie e ha come obiettivo il sostegno alla genitorialità, che consiste nel favorire i processi evolutivi o di crescita, affrontare e superare le crisi di transizione, migliorare la qualità della vita familiare attraverso il cambiamento.

- La vita in coppia: entusiasmo, costruzione di un nuovo sistema e paura (riuscirò ad essere felice con lui/lei? Saremo capaci di sostenerci nel corso della strada che si dipana di fronte a noi?). E i miei genitori? Come cambia la relazione con loro nel momento in cui lascio la loro casa?

- Diventare genitori: il primo figlio: durante la gravidanza il corpo si modifica e diventa quasi irriconoscibile, ma contemporaneamente diventa lo scrigno che contiene un tesoro prezioso; la “casa della coppia” si prepara ad accogliere un individuo la cui presenza porterà un cambiamento di posizione dei membri sia della coppia genitoriale che di tutti i membri delle relative famiglie di origine. Il secondo figlio: il suo arrivo porta con sé la perdita della posizione di figlio unico del primogenito, provoca la difficoltà per i genitori a dividere le loro attenzioni tra i due figli che spesso si accompagna ad un senso di colpa.

- La crescita: i genitori sono chiamati a prestare meno cure materiali e a confrontarsi con i tentativi, spesso maldestri dei figli, di differenziarsi da loro, conquistando una propria identità autonoma. e quindi accogliere i continui movimenti di allontanamento e riavvicinamento, tipici del passaggio dalla fase dell’infanzia a quella dell’adolescenza

I figli, nel passaggio dalla dipendenza assoluta alla progressiva indipendenza, sperimentano il dolore, la paura del cambiamento e contemporaneamente l’incanto, la curiosità legati al corpo e alle relazioni che cambiano, si trasformano.

-Il distacco dalla famiglia: la fatica da parte dei genitori di lasciar andare e da parte dei figli il timore per l’abbandono di una situazione protetta, ma talvolta soffocante, e l’attrazione rappresentata dall’incontro con realtà sconosciute.

-Eventuale separazione dei coniugi: un’esperienza dolorosa che porta con sé molte fatiche emotive e spesso il bisogno di essere sostenuti, affinché la sofferenza connessa al passaggio da coppia a genitore sia riconosciuta ed elaborata e trovi, in un accordo condiviso, un contenitore capace di trasformarla in speranza per il futuro e capacità di ricominciare un nuovo percorso. La mediazione di separazione può aiutare gli adulti in gioco ad usare le proprie competenze per costruire un’alleanza, che consenta a loro e ai figli di opporsi al fiume delle emozioni in piena e permetta di disegnare un quadro prevedibile di ciò che il cambiamento riserverà.

-Famiglie ricomposte: situazioni spesso molto complicate per tutti gli attori: la nuova coppia, i figli dell’uno e dell’altro, spesso si trovano a transitare da una famiglia ad un’altra con aspettative, regole, valori e ritmi diversi. Anche in questo caso il counseling può divenire strumento utile per far emergere bisogni insoddisfatti, trasformare conflitti, ricercare soluzioni, che rendano la convivenza più facile e più soddisfacente per tutti.

-Eventuale malattia di qualche membro della famiglia: forti emozioni in gioco, cambiamento di equilibri e ritmi di vita.

-Il nido vuoto: i figli si allontanano da casa, la famiglia cambia e i genitori si ritrovano coppia.

-L’età che avanza: il corpo cambia, perde tono, capacità di reazione, di ripresa; necessità di trovare ritmi più adatti alla nuova condizione.